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La struttura nella dinamica del suo sviluppo

Dopo aver analizzato il concetto di struttura organizzativa, che è definita come lo strumento che rende possibile la realizzazione degli obiettivi di un’azienda, esaminiamo e seguiamo una struttura nella dinamica del suo sviluppo. Ciò permetterà di comprendere meglio il perché della necessità di una struttura organizzativa.

Una forma embrionale di struttura esiste già anche quando una singola persona, per raggiungere il proprio obiettivo, svolge da sola le varie funzioni di direzione, di gestione ed esecutive, anche se apparentemente il problema della struttura in questo caso non si pone. Con l’aumentare dell’attività la persona che lavora singolarmente non è più in grado di assolvere tutte le funzioni e quindi affida ad altre persone, ad esempio un operaio, un contabile, ecc. dei compiti da eseguire secondo le loro specializzazioni.

Al titolare della ditta rimangono la direzione e l’esecuzione dei compiti più importanti. Proviamo a fare un esempio: in una ditta che si occupa della vendita di un certo genere di prodotti, il venditore si occupa di visitare i clienti, ricevere gli ordini, ecc., mentre il titolare sceglie i prodotti e si occupa delle politiche dei prezzi. Si può vedere, quindi, l’applicazione del principio di divisione del lavoro, che riveste un ruolo fondamentale nel concetto d’organizzazione, e che è strettamente collegato con l’espansione e la complessità dell’attività di un’azienda.

Una struttura in cui il titolare di un’azienda concentra in sé le funzioni di direzione è una struttura individuale, o semplice. Questo tipo di struttura ha però un limite: la sua rigidità è un ostacolo all’espansione dell’azienda stessa. La scelta che in questo caso bisogna fare è quella di rinunciare a un’ulteriore espansione, oppure adottare delle soluzioni strutturali che permettano di alleggerire un carico maggiore di attività svolgendolo in maniera efficace. Se però il principio di divisione del lavoro viene applicato troppo rigidamente, abbiamo una frammentazione eccessiva delle funzioni e dei ruoli, che portano alla stessa conclusione, cioè una struttura organizzativa rigida, con una burocrazia eccessiva. In questo caso l’obiettivo generale di un’azienda viene perso di vista dall’individuo singolo che non ha più una visione del lavoro nel suo complesso.

Per lui l’obiettivo è solo l’assolvimento del compito che gli è stato assegnato, e l’obiettivo comune non ha significato. Quello che ha significato è solo il rapporto tra lui e l’organizzazione, rappresentato dai doveri che essa gli impone (condizioni di lavoro, disagi) e dai benefici che ne ricava (stipendio, apprendimento, miglioramento della condizione sociale). In questo modo nell’individuo singolo si verifica una dissociazione di obiettivi e una visione del lavoro non più unitaria che lo porta a sviluppare una forma di disaffezione nei confronti dell’organizzazione stessa. Diventa allora necessario istituire uno schema gerarchico rigido, che specifichi norme e interrelazioni.

Presto parleremo dei processi di specializzazione verticale e orizzontale, che si verificano durante lo sviluppo di un’azienda in seguito alle crescenti esigenze di coordinamento tra le diverse parti del sistema che si va formando, e chiariremo cosa s’intende quando si parla di organi, funzioni, unità organizzative, rapporti, concetti fondamentali per poter passare all’analisi delle diverse forme di struttura.