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Riconoscere e trasformare l’immagine che gli altri hanno di noi

Un manager vincente è colui che considera sé stesso come un prodotto da plasmare, confezionare e offrire sul mercato.

Questo processo implica un’iniziale auto-analisi volta ad ammettere i propri punti deboli e a riscoprire i propri punti di forza. Segue, poi, uno studio delle proprie qualità comparato a uno studio della richiesta del mercato. Il mercato, in questo caso quello del lavoro, richiede delle qualità manageriali che definiremo standard e che il manager di successo deve possedere per farsi strada in un ambiente altamente competitivo.

Queste qualità standard includono la creatività, la capacità di formulare proposte nuove e innovative, il coraggio di proporre queste novità, una grande sicurezza in sé stessi e la capacità di pensare fuori dagli schemi riuscendo, al tempo stesso, a lavorare all’interno di essi. D’altra parte, però, il mercato è in continua trasformazione, quindi il manager dovrà anche adattarsi alle continue fluttuazioni che la richiesta subisce e plasmare la sua competenza in base alle esigenze del momento.

L’ultimo passo richiesto è quello della comunicazione: è necessario che il manager presenti e proponga sé stesso in maniera tale da trasmettere agli altri le sue qualità e la sua forza. Quello che gli altri percepiscono non deriva solo dalle parole e dalla comunicazione conscia di chi parla, ma, al contrario, quello che si percepisce è dovuto in gran parte alle sensazioni che chi ascolta percepisce. Quindi una persona sicura di sé, delle sue idee e dei suoi progetti sarà in grado di convincere gli altri a considerare lui o lei -e di conseguenza le sue idee- vincente.

Al contrario, invece, una presentazione di sé timida, imbarazzata, troppo umile o modesta non farà la stessa impressione. Essere in grado di considerare sé stessi come un prodotto non è facile né immediato. Richiede una capacità non comune, ovvero quella di guardare sé stessi con un occhio oggettivo e distaccato. Provare, insomma, a capire come ci vedono gli altri in modo da migliorare noi stessi in un modo oggettivo.

È importante guardarsi allo specchio con un certo disincanto e lasciare per un attimo da parte le emozioni e i sentimenti. Chi siamo veramente? Cosa vedono gli altri quando ci guardano? Un manager che non va incontro a questo tipo di oggettività e sincerità finisce prima o poi per scontrarsi con delle incomprensioni e con delle delusioni. Tipicamente un atteggiamento poco oggettivo verso di sé porta a pensare: “gli altri non mi capiscono”, “io ho fatto quello che potevo, però…”. Questo atteggiamento non è di aiuto in nessun modo, perché è necessario che il manager abbia sempre in mente un fatto: se gli altri non ci capiscono è perché noi non siamo riusciti a comunicare nel modo giusto.

Non ci sono giustificazioni, quindi: l’unica strada che porta verso una sincera analisi di sé passa attraverso uno sguardo oggettivo, distaccato e sincero. Prendere coscienza di quello che gli altri vedono quando ci guardano può essere traumatico, perché si tratta di conoscere una persona nuova, una sorta di doppio a cui talvolta pensiamo di non somigliare affatto. Anche senza bisogno di mettere in pratica l’accurata auto-analisi di cui si è fino ad ora parlato si può conoscere il doppio.

Questo accade, ad esempio, quando sentiamo qualcuno che parla di noi ignorando il fatto che siamo all’ascolto o quando qualcuno sfoga la sua rabbia nei nostri confronti dicendo ciò che davvero pensa di noi. Se questo qualcuno è un conoscente, un amico o un parente le parole che ascoltiamo possono ferire come una pugnalata. Per quanto sia doloroso scontrarsi con questo sé così diverso è comunque necessario prendere coscienza della sua esistenza e andare oltre. In altre parole dobbiamo accettare l’immagine che gli altri hanno di noi per poterla trasformare e migliorare.

Un modo meno traumatico per conoscere questo doppio è compilare un test di auto-valutazione. Ne esistono molti e i risultati sono sempre interessanti, a patto che prima di iniziare si decida di rispondere alle domande in modo sincero e senza idealizzare noi stessi. Allo stesso modo è importante ricordare che un test non è mai vero o sbagliato, ma, se ideato da una persona competente, è sicuramente serio e può mostrare dei risultati interessanti e utili. La cosa più importante da ricordare, comunque, è che solamente facendo i conti con il nostro doppio potremo superarlo e creare l’immagine di noi stessi che vogliamo gli altri percepiscano quando ci guardano.