Al momento stai visualizzando Le tre fasi della comunicazione

Le tre fasi della comunicazione

Comunicare è un atto che tutti facciamo quotidianamente.

Che si tratti di comunicazioni interne all’ambito lavorativo o a quello familiare, cioè che sia la comunicazione formale o meno il fenomeno è lo stesso. Per analizzare il fenomeno comunicazione lo si può suddividere in tre fasi: la prima, che si può definire fase di input, riguarda la ricezione delle informazioni. La comunicazione, infatti, ha inizio quando un messaggio passa da una persona all’altra.

Con messaggio si intende ogni stimolo percettivo che chi ascolta riceve dall’interlocutore, dallo stato emotivo al tono della voce, dalla personalità di chi parla alla scelta delle parole, dai gesti delle mani allo sguardo. Questo stimolo, quindi, va molto al di là della sola comunicazione verbale. Il messaggio può essere trasmesso in un’infinità di modi che vanno dal testo scritto all’intervista radiofonica, dalla televisione allo slogan pubblicitario, dalle confidenze all’orecchio alle dichiarazioni in sala stampa.

Dopo la fase di input inizia, da parte di chi ha ricevuto il messaggio, una fase di elaborazione delle informazioni. Vi è sempre un’interpretazione del messaggio, nel senso che chi lo riceve lo giudica e lo valuta in base alle categorie che ordinano le sue idee. Si crea così un nuovo messaggio, diverso da quello originariamente trasmesso nello stesso modo in cui chi l’ha trasmesso è diverso da chi l’ha ricevuto. Questa fase può durare pochi secondi o addirittura anni. Il messaggio, infatti, rielaborato e catalogato nella memoria, rimane per sempre a disposizione di chi l’ha ricevuto.

La terza fase può essere definita output ed è il momento in cui chi nella prima fase ha ricevuto il messaggio comunica a sua volta. Questo messaggio dipende in gran parte dall’elaborazione avvenuta nella fase precedente, perché, prima della comunicazione, vi è sempre una riflessione che porta a ponderare la risposta e a dare ad essa un senso. Per un manager la comunicazione è parte integrante di un’attività che si sviluppa in gran parte da relazioni reciproche che le persone intessono.

Ricevere messaggi, rielaborarli ed esprimersi attraverso altri messaggi è un’attività inevitabile, quotidiana e, soprattutto, di difficile gestione. Nel caso del manager, in modo particolare, è difficile da gestire perché lui o lei si deve concentrare sull’ultima fase più che su tutte le altre. Infatti, mentre nella vita quotidiana di ogni persona ha più peso il momento in cui si rielaborano dei messaggi arrivati dall’esterno, nella vita lavorativa del manager più di tutto ha peso il modo in cui i messaggi vengono espressi e raggiungono gli altri. Per convincere i nostri interlocutori del fatto che le nostre idee sono innovative e vincenti dobbiamo saper comunicare, dobbiamo fare in modo che l’idea, così come sembra geniale nella nostra testa, risulti geniale nella fase rielaborazione del messaggio che avviene nella mente dei nostri interlocutori.

Interiorizzare questo concetto è fondamentale per chi volesse dare una spinta alla propria carriera. Un aiuto in questo senso può venire dalle moderne tecniche del marketing, che suggeriscono che il manager provi a considerare sé stesso come un prodotto. Questo vuole dire analizzare con obiettività le proprie idee e la propria immagine, migliorarsi, adattarsi alle flessibili richieste di un mercato estremamente competitivo e poi “vendersi”. Si parla di vendere sé stessi solo in modo metaforico, ovviamente, nel senso che, confezionato questo prodotto che è il manager è necessario imparare a comunicare in modo efficace così da rendere efficace anche l’immagine stessa del manager.

Recenti ricerche indicano che i manager usano fino all’ottanta per cento del loro tempo dedicato al lavoro per comunicare e relazionarsi con gli altri. È scontata, quindi, l’importanza che questo momento ricopre nella quotidianità dell’uomo di successo. Chi non comunica non è nessuno, così come chi non comunica in modo efficace non avrà le dovute soddisfazioni né il dovuto successo. Considerare se stessi come un prodotto da vendere e applicare, quindi, le regole del marketing alla propria immagine, non è una tecnica efficace solo all’interno dell’ambito lavorativo. La coscienza di sé alla quale porta questa sincera auto-analisi e il conseguente riconoscimento dei propri punti deboli e di quelli di forza sono elementi che creano la struttura di una persona sicura di sé, vincente, felice.

Ecco quindi che la soluzione a molti problemi sul lavoro diventa anche la soluzione a molti problemi che costellano la vita privata. Imparare a comunicare significa riconoscere che comunicando trasmettiamo una certa immagine di noi che gli altri percepiscono e assimilano e questo è fondamentale. Altrettanto fondamentale è ricordare che siamo noi a plasmare questa immagine.