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Il 118 è il numero di telefono attivato in Italia per le emergenze sanitarie. Ufficialmente noto con il nome di Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica (SSUEM), è stato fondato il 1° giugno del 1990, a Bologna.

Il servizio è costituito da una centrale operativa, in cui lavorano tecnici, infermieri e medici, e dai mezzi di soccorso (automediche e ambulanze) equipaggiati. La gestione e la definizione dei compiti, è stabilita a livello regionale, provinciale o locale dalle singole ASL territoriali. Questo significa che oltre ad essere l’unico referente per le emergenze sanitarie di ogni tipo, al 118 possono corrispondere anche altre competenze. Ad esempio in Lombardia ha altresì un ruolo di coordinatore per il trasporto urgente di sangue ed organi, con relativa équipe medica.

In contemporanea con la nascita del primo nucleo di Bologna, il 118 è stato attivato anche ad Udine e provincia. La regione Friuli-Venezia Giulia, insieme all’Emilia-Romagna, ha quindi testato per prima la validità del servizio, in qualità di operatore sperimentale. Solo con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 76, del 27 marzo 1992, furono costituite, anche nel resto d’Italia, le centrali operative 118.

Il 118 è gratuito, attivo 24h su 24 e contattabile da tutti i telefoni, sia fissi che mobili, presenti sul territorio nazionale. Inizialmente, il centralino si occupava di coordinare le varie associazioni di volontariato, a cui veniva lasciata la gestione degli interventi. Le emergenze invece, venivano trattate dal personale infermieristico, mentre la parte medica era di competenza di un medico responsabile. Una volta ricevuta la chiamata, e aver stabilito la località da cui arriva, l’operatore si informa sulle condizioni del paziente, a cui assegna un codice, utile ad inviare il giusto tipo di intervento.

L’iter per entrare a far parte dello staff, volontario o professionale, del 118, varia a seconda della centrale operativa in cui si vuole lavorare. In Lombardia ad esempio, è necessario essere un membro delle aziende ospedaliere convenzionate con l’AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza), ovvero un infermiere che abbia seguito corsi specifici di emergenza extra-ospedaliera.

Ma possono lavorare per il 118 anche coloro che siano dipendenti o volontari di enti, associazioni e cooperative sociali che operino nell’ambito del soccorso sanitario di emergenza, ad esempio presso la Croce Rossa Italiana o l’Anpas. Per conseguire il titolo di soccorritore o autista soccorritore, è necessario frequentare un corso di 120 ore presso i Centri di formazione autorizzati da AREU, ed essere in possesso di determinati requisiti, come la maggiore età e una buona conoscenza dell’italiano.

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