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Gestire la propria immagine

È molto importante che un manager abbia chiara in mente l’immagine di sé che vuole trasmettere agli altri, perché, che lo vogliamo o no, quando ci relazioniamo con altre persone comunichiamo noi stessi e lasciamo una determinata impressione.

Spetta a noi decidere se essere o meno padroni di come quell’impressione prende forma nella mente degli altri. Il manager, come qualunque professionista che deve curare la sua immagine per avere successo, non può ignorare l’effetto che la sua personalità ha su chi lo circonda sia nella vita lavorativa che in quella privata. C’è bisogno di sicurezza in sé, autostima e fiducia nelle proprie possibilità per comunicare agli altri le stesse sensazioni.

Solamente in questo modo chi ha a che fare con noi ci considererà delle persone affidabili, serie e in grado di gestire situazioni complicate. Il primo passo verso la creazione di un’immagine di sé che ispiri sicurezza e affidabilità è un’auto-analisi volta a individuare i propri punti di forza. Spesso le persone tendono a vedere di sé solo le debolezze e i difetti con la conseguenza di sottovalutare le proprie capacità e apparire agli altri come delle persone esageratamente modeste, timide o senza ambizioni. Analizzare sé stessi è difficile, soprattutto perché è necessaria una certa oggettività, ma è un percorso che porta a valutare lati di noi che non conoscevamo e a paragonare le nostre capacità con quelle degli altri per scoprire che forse, alla fine, tutti hanno le stesse possibilità di successo. Ammettere le proprie debolezze e le proprie capacità, però, non basta: è importante imparare a gestire il modo in cui trasmettiamo la nostra personalità agli altri. Vi sono, infatti, diversi canali attraverso i quali ci lasciamo quotidianamente sfuggire dei dettagli che parlano di noi. La comunicazione verbale, ad esempio, è qualcosa che crediamo di controllare completamente, nel senso che ci sembra palese pensare che quello che noi diciamo giunga senza alterazioni ai nostri interlocutori. Bisogna, però, ricordare che la comunicazione verbale è accompagnata sempre da una parallela e involontaria comunicazione che parte da noi e raggiunge gli altri. Il tono della voce rivela agitazione quando è acuto, calma e serenità quando è basso, enfasi quando è alto. Allo stesso tempo i movimenti del corpo possono esprimere autorevolezza, timore, stanchezza, stress. Controllare i gesti che facciamo vuole dire controllare e gestire la nostra immagine. Un aiuto in questo senso può arrivare dal marketing: considerare sé stessi come un prodotto a cui applicare le leggi del marketing vuole dire creare un’immagine di sé che è possibile controllare e che è adatta al “mercato”.

Ogni manager sa bene quanto lavoro c’è dietro a un prodotto che viene presentato sul mercato. Allo stesso modo è importante per il manager curare la propria visibilità per diventare un “prodotto” competitivo. I luoghi e le situazioni nei quali entriamo in contatto con altre persone sono infiniti, ma se ne possono elencare alcuni significativi di modo che i lettori, trovandosi in uno di questi, provino a mettere in pratica il “marketing di sé”. In molte situazioni quotidiane è facile lasciarsi andare all’abitudine e perdere vista l’importanza della propria visibilità. Durante le pause caffè in ufficio, ad esempio, si è a contatto con colleghi e datori di lavoro e non è assolutamente il caso di farsi vedere stanchi, con la schiena curva e la cravatta allentata. L’immagine non smette mai vi avere effetto su chi ci circonda, quindi in ogni occasione bisogna mostrare di essere persone sveglie, attive, brillanti e affidabili.

Questo vale per i momenti passati di fronte alla macchinetta del caffè così come per quelli passati in mensa, nei corridori, negli ascensori e nelle sale riunioni. Proprio nei momenti in cui è facile essere deboli il manager deve dare il meglio di sé e dimostrare che la sua professionalità non è una finzione, ma fa parte della sua persona quanto il fatto di avere gli occhi verdi o marroni o di preferire le cravatte rosse o quelle blu. Le occasioni nelle quali l’immagine è fondamentale non si limitano al luogo di lavoro: mostre, eventi, fiere e convegni sono situazioni nelle quali il manager si trova a dover confermare l’idea che chi lo conosce professionalmente si è fatto di lui.

Vestire sempre in modo elegante, comportarsi in modo naturale, ma sempre educato e cordiale, presentarsi alle persone che non si conoscono e informarsi sullo stato di salute delle conoscenze comuni sono solo alcuni esempi del modus operandi del professionista (o della professionista) di successo, di cui tutti ricordano il nome, il volto e la professionalità. Capire se stiamo gestendo la nostra immagine nel modo giusto è facile e per farlo basta valutare il comportamento di chi ci circonda. Quando le persone con cui abbiamo a che fare in diversi ambiti si ricordano chi siamo e pronuncino il nostro nome quando ci salutano siamo sulla buona strada verso una notorietà positiva e verso l’applicazione delle regole del marketing di noi stessi.