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I prestiti per le start up

Una start up è un’azienda giovane o in fase di avviamento. Da qualche anno, il Governo ha deciso di agevolare i nuovi imprenditori con detrazioni fiscali e deduzioni, ma anche prestiti dal Fondo di Garanzia. Di opzioni ce ne sono diverse, ma spesso, è necessario rispondere a determinati requisiti per usufruirne, come avere non più di 35 anni e che la propria azienda, se avviata, lo sia da meno di 12 mesi o 3 anni.

L’accesso agli incentivi statali include la presentazione di una domanda che in alcuni casi può essere automatica, ovvero volta al solo accertamento dei criteri di completezza e regolarità; in questo caso, i fondi vengono destinati a esaurimento, seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle richieste. In alcuni casi, può essere necessaria una valutazione tecnico-finanziaria o un’istruttoria in ambito territoriale o settoriale.

Per ogni domanda, è necessario presentare un business plan, che comprenda cioè un’analisi del mercato di riferimento, le spese e i propri obiettivi di guadagno. Uno dei prestiti per le start up più conosciuti, riguarda le PMI al femminile, per le giovani imprenditrici fino a 36 anni. Esistono poi piani di finanziamento che attingono alle casse dell’Unione Europea, nonché gli incentivi offerti da Invitalia, un consorzio di imprenditori che lavora per mandato del Governo allo scopo di agevolare l’impresa giovane delle regioni del Sud.

Gli incentivi statali richiedono una co-partecipazione di almeno il 25% da parte di chi richiede il finanziamento, e vengono offerti in più tranche. Gli incentivi regionali invece, vengono distribuiti secondo regole formulate da ciascun ente. Essi possono assumere la forma di finanziamenti a fondo perduto, crediti d’imposta, contributi in conto capitale o a conto interessi.

Sono poi presenti soluzioni private, messe a punto cioè dai più importanti istituti di credito. Uno di questi è Unicredit, che offre ai neo-professionisti fino a 100mila euro, da rendere entro un massimo di 7 anni, con rate personalizzate a tasso fisso. Unico requisito per accedervi, è non essere iscritti alla Camera di Commercio da più di 21 mesi.

Simile la proposta di BNP Paribas, mentre con il prestito chirografario di Banca Marche basta una sola garanzia per ottenere un incentivo che può essere reso in 60-180 mesi. Intesa Sanpaolo invece, propone un piano d’ammortamento da 10 a 20 anni, tramite presentazione di garanzie reali, mentre Banca Sella offre una soluzione a capitale variabile, se l’impresa non è stata costituita da più di 18 mesi e opera nel settore della produzione e commercializzazione di beni e servizi.