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Fattori Critici Di Successo

Nell’ambito del management strategico, abbiamo visto che per favorire l’integrazione, è di fondamentale importanza informare e comunicare grazie i relativi sistemi (di comunicazione e di informazione).

Molte organizzazioni risultano carenti su questi fronti perché sono solite affidarsi ad informazioni più contabili che altro. Tali dati hanno una bassa importanza strategica. Perciò bisognerebbe affiancarli ad indicatori e parametri dalla valenza, appunto, strategica.

Il metodo proposto in questa sede è stato ideato da Daniel D. Ronald (Management Information Crisis) e si basa sui fattori critici di successo (FCS). Questi ultimi, rappresentano le aree in cui l’azienda potrà conseguire risultati soddisfacenti e competitivi. Si tratta di alcune aree di estrema importanza: è lì che l’azienda deve dare il meglio di se per poter prosperare. Se l’organizzazione non eccede in questi settori, l’organizzazione non potrà che avere effetti negativi. In generale, i fattori critici di successo vengono identificati con quelle caratteristiche che un’azienda deve assolutamente avere per avere successo tra i clienti. Nel caso di un servizio offerto, essi potrebbero coincidere con delle qualità del servizio in grado di soddisfare un bisogno particolare ed importante per il cliente.

Anche Rockart, in uno studio, mette in luce i fattori critici di successo intesi come parametri fondamentali:

Immagine di se nei mercati (intesa come utile)
Reputazione tecnologica con i clienti (intesa come ordini e offerte)
Successo sui mercati (inteso come tasso di crescita)
Valutazione del rischio in offerte e contratti (es. anni di esperienza, numero di clienti)
Margine di profitto
Clima psicologico aziendale
Conformità dei budget alle previsioni
L’analisi, dunque, si basa non soltanto su parametri di tipo quantitativo ma anche su indicatori qualitativi. Il sistema informativo progettato secondo queste regole risulta parecchio efficace per fare in modo che la pianificazione strategica sia quanto più integrata possibile. Sarà l’alta direzione a dover comunicare gli obiettivi e i programmi non soltanto ai soggetti interni ma anche a quelli esterni all’azienda. In questo modo, la visione dell’organizzazione sarà comune e maggiore.

Antonino Loggia © Riproduzione Riservata