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il passaggio da impresa a società

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Dopo aver discusso gli aspetti primari del concetto d’impresa, è opportuno passare ad analizzare le varie leggi e i diversi regolamenti che definiscono il passaggio da impresa a società e che costituiscono la veste sociale di cui ogni azienda deve disporre per operare legittimamente.

E’ con la costituzione di una società che le persone facenti parte di un’impresa o di un’organizzazione realizzano insieme gli obiettivi che le accomunano.

L’accordo tra più persone, che dà luogo a una società, prende giuridicamente il nome di contratto di società: con esso i contraenti si impegnano a condividere i propri beni o servizi per ottenere degli utili che verranno ripartiti. Il contratto di società definisce gli obiettivi, gli strumenti e le responsabilità di chi vi partecipa.

Vediamo che cosa avviene in pratica: i contraenti sottoscrivono un documento chiamato atto costitutivo alla presenza di un notaio e con esso nasce la società vera e propria. E’ questo documento che trasforma il contratto di società in un atto pubblico che vincola giuridicamente chi vi aderisce.

Per legge è necessario indicare nell’atto diversi punti. Prima di tutto le generalità dei soci. Fatto ciò andrà poi specificato il nome che si vuole dare alla società (che sarà definito ragione sociale) e l’attività economica che i soci hanno scelto di portare avanti, ovvero l’oggetto sociale. A seguire bisognerà indicare la sede principale ed eventuali sedi secondarie della società (qualora esistessero). Di fondamentale importanza è l’indicazione del capitale, o fondo sociale, cioè i beni o servizi che i soci hanno intenzione di investire nell’impresa.

Per capitale non si intende soltanto denaro ma anche crediti, immobili e servizi come rapporti di lavoro o di opera. All’interno dell’atto costitutivo andranno specificati i nomi dei soci amministratori, del responsabile della rappresentanza legale della società e il diverso funzionamento e le varie responsabilità degli organi della società. Altre informazioni che non devono essere tralasciate sono: la durata della società stessa e i criteri di divisione degli utili tra i soci. Infine è importante indicare il trasferimento delle quote sociali, gli eventuali cambiamenti alla partecipazione societaria e le modalità di scioglimento e liquidazione della società.
Mentre l’atto costitutivo di una società ha un unico standard le società che esso definisce possono essere di tipo diverso. Una prima distinzione è quella che si attua sulla base dello scopo che la società si prefigge. Secondo questo criterio definiremo:
• la società lucrativa ha come fine il lucro, ovvero la destinazione ai soci dei profitti dell’attività economica esercitata. Un esempio di questo tipo di società sono le S.p.A. e le S.r.l.
• la società mutualistica come per esempio una cooperativa, cerca con la propria attività di fornire beni e servizi ai soci a un prezzo più economico rispetto a quello presente sul mercato, o anche di farli lavorare agevolandone le condizioni
Una seconda distinzione riconosce società di persone e società di capitali. Questi due tipi di impresa hanno caratteristiche completamente diverse. La scelta tra uno o l’altro tipo di società è solitamente effettuata sull’analisi dell’entità del capitale che si ha a disposizione, delle questioni fiscali, del tipo di mercato in cui si agisce e del numero, ma anche del tipo di rapporti che intercorrono tra le persone che fanno parte della società.
Nella società di persone tutti i soci sono singolarmente responsabili della società e partecipano alla sua amministrazione ( a meno che non sia sancito diversamente nell’atto costitutivo). Vediamo alcune situazioni che questo tipo di società comporta: un debito che la società non è in grado di pagare può essere rivalso dal creditore sui vari soci fino alla copertura completa, mentre la vendita, da parte di uno dei soci, della sua quota non può avvenire se prima non ottiene l’approvazione di tutti gli altri soci.
Completamente diversa è, invece, la società di capitali: qui la responsabilità dei soci è limitata e il rischio consiste, esclusivamente, nella quota che hanno investito. Nel caso di un debito non pagato, il creditore, per recuperarlo, non potrà pretendere una rivalsa sulle proprietà dei soci che non sono state investite nella società. Una società di capitali, inoltre, a differenza di quella di persone, può essere amministrata da persone esterne alla società stessa, e un socio può vendere la propria quota anche senza l’approvazione degli altri soci.
Questi sono gli aspetti formali del concetto d’impresa secondo i regolamenti e la legislazione vigente. Per intraprendere la costituzione di una società è indispensabile conoscere queste definizioni perché esse permettono di comprendere quali sono le normative da rispettare per intraprendere la propria impresa, legalmente, nella società civile regolata. Presto parleremo della struttura organizzativa vera e propria della società: fattore fondamentale per la creazione di una società con solide basi alle spalle.