Al momento stai visualizzando La comunicazione efficace

La comunicazione efficace

Il lavoro del manager è fatto di continui e fondamentali momenti di comunicazione.

Lo stesso vale per qualunque lavoro nel quale sia prevista un’organizzazione di cose, eventi e persone come, ad esempio, il lavoro di un qualsiasi professionista. I momenti dedicati alla comunicazione si possono definire in base al luogo nel quale si sviluppano (l’ufficio, il ristorante, la propria casa, una sala d’aspetto), in base alle persone con le quali interagiamo (colleghi, studenti, amici intimi, capi) o in base all’argomento trattato (lavoro, affetti, assunzioni, mercato, soldi). In base a questi diversi contesti il momento della comunicazione si classifica come colloquio, riunione, intervista o incontro.

Ovviamente questo momento non è sempre caratterizzato dalla presenza fisica di un interlocutore davanti a noi. Possiamo comunicare via lettera o via email, comunicare attraverso un’intervista registrata che altri ascoltano, attraverso la televisione o, più semplicemente, attraverso il telefono. Per un manager acquisire una tecnica di comunicazione efficace è essenziale, perché quello che gli altri percepiscono di noi e dei nostri obiettivi è dovuto in gran parte al modo in cui ci presentiamo e comunichiamo. Dall’aspetto ai vestiti che portiamo, dal tono di voce ai movimenti delle nostre mani, dallo sguardo alla sicurezza nelle nostre parole: tutti i dettagli che fanno parte dell’atto comunicativo descrivono agli altri la nostra persona.

Dal momento che non comunicare è impossibile è bene imparare a gestire questa risorsa e renderla il nostro punto di forza. Per imparare a proporre noi stessi agli altri nel modo giusto esiste una tecnica che gli esperti definiscono “marketing di sé stessi”. Questa tecnica suggerisce al manager di considerare sé stesso come un prodotto da vendere. Il manager deve quindi provare a direzionare verso sé stesso tutte quelle attenzioni e quelle cure che dedica al suo lavoro e analizzare la sua persona con oggettività.

È un prodotto vincente? Rispecchia i bisogni del mercato? È all’altezza della concorrenza? È noto a tutti che un prodotto vincente possiede innanzitutto la dote della flessibilità. Al variare del mercato, infatti, il prodotto si deve adattare e deve variare anch’esso in base alle esigenze del momento. Allo stesso modo il manager deve imparare ad adattare l’immagine di sé che presenta agli altri in base alle diverse situazioni nelle quali si trova a operare. In questo modo anche comunicare risulterà più semplice e più efficace. Infatti ogni situazione richiede un differente vocabolario, un differente tono di voce, una differente disposizione verso l’altro.

La comunicazione con un figlio è diversa da quella con un capo, così come quella con un amico è diversa da un’intervista di lavoro. Recenti studi sulla comunicazione hanno individuato come efficace un modello interlocutorio che distoglie l’attenzione da sé. Sembra una contraddizione in termini: dopo aver effettuato un’analisi su noi stessi, dopo avere imparato a presentare il nostro “io vincente” agli altri al momento di comunicare dobbiamo distogliere l’attenzione da noi stessi?

La risposta è sì. Quello che comunichiamo agli altri, infatti, è un’insieme di parole, emozioni, impressioni, percezioni che derivano dall’interezza del nostro io. La nostra immagine, quindi, non ha bisogno di essere citata o additata per essere trasmessa agli altri. Il fatto che stiamo comunicando è di per sé un’assicurazione: gli altri recepiscono la nostra immagine. Il modo in cui comunichiamo delinea questa immagine.

Concentrare la comunicazione sul nostro interlocutore è una tecnica vincente perché solo in questo modo saremo in grado di coinvolgere la persona a cui ci rivolgiamo e, di conseguenza, convincerla delle nostre opinioni. Prendiamo un semplice esempio: la comunicazione padre-figlio. Se un padre si rivolge a suo figlio portando sé stesso come esempio e la sua esperienza come una strada da imitare è difficile che il figlio cambi idea su un argomento di discussione. Se il padre, invece, interroga il figlio sulle sue azioni e attraverso delle domande lo porta a riflettere su di sé allora il figlio avrà un atteggiamento diverso, troverà le parole del padre molto più vicine alla sua realtà e sarà disposto ad ascoltare dei consigli.

Nello stesso modo deve agire il manager: comunicare per avvicinarsi agli altri e, usando questa vicinanza, proporre le proprie idee. Efficace e produttiva, la comunicazione può diventare la nostra salvezza quando davanti ci sembra di avere ostacoli invalicabili. Non approfittarne è perdere prima ancora di iniziare a giocare.