Al momento stai visualizzando Il manager che comunica

Il manager che comunica

Comunicare è molto importante ed è ciò che ci permette di interagire con il mondo che ci circonda.

Ogni persona usa ogni giorno più del 50% del suo tempo per comunicare. Comunichiamo in ogni ambito della nostra vita, che sia una comunicazione verbale o scritta, che sia formale o confidenziale, che avvenga via sms o durante una riunione di lavoro. Le nostre relazioni con le persone si basano sullo scambio di messaggi che avviene tra noi e gli altri. Per alcuni professionisti comunicare è più importante che per altri nell’ottica del successo lavorativo. Il manager è sicuramente tra questi e la sua è una strada a senso unico: o impara a comunicare in modo efficace o non avrà mai successo.

Le idee, infatti, anche quelle più brillanti, hanno bisogno del canale della comunicazione per giungere agli altri. Immaginiamo di mettere l’idea, come fosse un prodotto da vendere, in una confezione moderna e accattivante: questa è la comunicazione efficace. La stessa idea, se impacchettata in malo modo e presentata insieme ad altri pacchetti tutti uguali, non susciterà la stessa reazione in chi la riceve. Il manager deve, dunque, sempre prestare attenzione al modo in cui gli altri recepiscono quello che esprime, ricordandosi prima di tutti che non sono solamente le parole ad attivare la comunicazione, ma siamo noi nel nostro insieme, con il nostro aspetto, il nostro abbigliamento, un determinato modo di modulare la voce, il nostro modo di muovere le mani e gli occhi e di coinvolgere chi ci ascolta.

Questo insieme di fattori determina in chi ci ascolta un’opinione sulla nostra persona e attraverso questa opinione passa poi il giudizio degli altri sulle nostre idee. Infatti dimostrare di essere persone sicure, determinate, affidabili, vincenti influenza anche l’esito delle nostre proposte in ambito lavorativo: una persona del genere viene ascoltata, perché il senso comune suggerisce che le sue idee non possono che essere interessanti. Vi è dunque una prima fase, quella della cosiddetta “prima impressione”, e una seconda fase, quella durante la quale i nostri interlocutori ascoltano quello che abbiamo da dire. Se durante la prima fase è il modo in cui ci presentiamo ciò che conta, poi diventa necessario sapersi esprimere. La comunicazione si compone di parole e di gesti che aiutano a comprendere le parole e, allo stesso tempo, mantengono sveglia l’attenzione di chi ascolta. Anche il tono della voce è fondamentale per quanto riguarda il fattore attenzione.

Un tono di voce troppo flebile e monotono risulta noioso e poco interessante e chi ascolta tende a distrarsi . Se consideriamo che una persona attenta ricorda in media il trenta per cento di un messaggio verbale che ha ascoltato, è facile dedurre che una comunicazione non efficace lascia, in chi ascolta, veramente poco. Il manager deve, dunque, impegnarsi perché il suo modo di esprimersi sia accattivante e, allo stesso tempo, è importante che il messaggio che vuole trasmettere giunga agli altri in modo semplice, chiaro, deciso e incisivo. La concorrenza nel campo manageriale è spietata: chi non è in grado di comunicare verrà sempre scavalcato da chi propone un’idea, magari simile, ma in un modo più efficace. La comunicazione verbale si basa sull’insieme delle parole che, come dei mattoni, permettono la costruzione di un discorso coerente ed efficace. Esiste un insieme di termini propri del vocabolario aziendale e usati quasi esclusivamente in questo ambito. Un esempio? Marketing mix, organigramma, valore aggiunto, ammortamento. Se per alcuni questi termini sono familiari e rientrano tra le parole più usate durante la giornata, per altri sono termini nuovi e sconosciuti. Allo stesso modo spesso i manager usano termini stranieri, come information al posto di informazione o motivation al posto di motivazione. Questi termini, se nel contesto giusto possono rendere il discorso più brillante, quando vengono usati senza criterio e senza considerare il profilo di chi ascolta possono risultare ostici, addirittura fastidiosi, e determinare l’inefficacia della comunicazione.

È molto importante valutare chi ci sta di fronte e plasmare il nostro modo di comunicare in base alle necessità di chi ascolta. Il manager deve fare della comunicazione la sua arte: da un lato deve gestire la propria immagine e quello che questa immagine comunica agli altri prima ancora che lui possa aprire bocca. Dall’altro lato deve imparare a parlare in modo chiaro ma incisivo, deve catturare l’attenzione di chi ascolta e plasmare il suo messaggio sulla base del tipo di persona che lo deve recepire. Usare questo modello di comunicazione risulta utile non solamente nell’ambito lavorativo ma in ogni occasione che richiede di farsi capire da qualcuno.