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Guida al calcolo del TFR

calcolo tfrQuando il rapporto di lavoro cessa, l’ordinamento del nostro paese prevede che l’azienda corrisponda al lavoratore subordinato un’indennità proporzionata agli anni di servizio. 

Il TFR infatti è letteralmente il Trattamento di fine rapporto e consiste in una somma di denaro che garantisce al lavoratore un sostegno economico nel periodo in cui cerca una nuova occupazione. 

Se ti chiedi nello specifico come richiedere il TFR, come calcolarlo e soprattutto se puoi ottenerlo in anticipo, leggi la nostra guida. Risponderemo a queste e a molte altre domande per aiutarti a calcolare il tuo TFR e a saperne di più.

Cos’è il TFR e come funziona

Con l’acronimo TFR si indica il Trattamento di Fine Rapporto ossia la prestazione economica che spetta al lavoratore nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa per un dato motivo (licenziamento, dimissioni, pensione, etc).

Normativa di riferimento

Il TFR è stato introdotto con la legge n.297 del 1982 per sostituire l’indennità di anzianità. Negli anni questa rivalutazione è servita a puntualizzare le modalità per richiedere il TFR, per definire chi sono i fruitori di questa indennità e soprattutto per disciplinare le richieste di anticipazione. 

Come si calcola il TFRcalcolo tfr

La cifra finale del TFR è calcolata per quote finali in base ad alcuni parametri. Si somma la retribuzione annua lorda divisa per il numero fisso di 13,5. Ogni anno poi questa cifra viene rivalutata tramite l’indice di rivalutazione pari al 75% dell’inflazione più l’1,5% fisso.

Esempio pratico di come si calcola il TFR

Se un lavoratore nel 2019 ha avuto una RAL (Retribuzione Annua Lorda) di 2.6000 euro, il TFR sarà calcolato in questo modo: 

2600/13.5= 1925.92

A questo valore poi bisogna ricordarsi di sottrarre lo 0.5% della RAL:

1925.92-130= 1795.92

Quindi la quota TFR sarà pari a 1795.92 euro.

La retribuzione del TFR

Generalmente, salvo diverse indicazioni nei CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro), la retribuzione per il TFR è quella formata da tutti gli elementi retributivi propri del contratto di lavoro come l’anzianità, il cottimo, gli importi forfettari, l’indennità di maneggio del denaro, l’indennità per disagiata sede, la maggiorazione turni, i premi e le partecipazioni, i premi presenza, le prestazioni retributive in natura, le provvigioni, lo straordinario fisso ripetitivo, i superminimi, i valori convenzionali mensa e tutte le altre somme corrisposte a titolo non occasionale, salvo i rimborsi spese.

La tassazione del TFR

calcolo tfrAppena la retribuzione del TFR viene erogata questa è soggetta a ritenuta d’acconto (20%). Sarà poi l’Agenzia dell’Entrate a stabilire la tassazione finale in base all’aliquota media di tassazione degli ultimi due anni.

Al momento, la normativa in vigore, distingue tra le quote maturate a partire dal primo gennaio 2001 e quelle precedenti. Le somme erogate sono imponibili solo per la quota capitale quindi non vengono conteggiate le rivalutazioni annuali. 

Le quote maturate fino al 31 dicembre 2000 sono invece tassate totalmente dal datore di lavoro. È quindi il datore di lavoro ad avere l’obbligo di effettuare la ritenuta ai fini fiscali quando il TFR viene erogato al lavoratore subordinato.

Per quanto riguarda l’aliquota IRPEF questa viene applicata in un secondo momento dall’Agenzia delle Entrate e tiene conto di quella media che il lavoratore subordinato ha subito negli ultimi 5 anni ai fini della tassazione IRPEF.

Detrazioni particolari

Se il rapporto di lavoro è durato meno di 2 anni o i TFR in questione hanno un reddito di riferimento non superiore ai 30.000 euro con diritto al percepimento dal 1 aprile 2008 sono previste delle detrazioni particolari:

  • 70 euro quando il reddito di riferimento non superi i 7.500 euro;
  • 50 euro più 20 euro x (28.000 euro – reddito di riferimento)/20.400 euro se l’ammontare del TFR è comunque superiore a 7.500 euro, ma inferiore ai 28.000 euro;
  • 50 euro x (30.000 euro – reddito di riferimento)/20.500 euro, se il reddito di riferimento è superiore a 28.000 euro, ma inferiore a 30.000 euro.

L’Agenzia delle Entrate liquida nuovamente l’imposta dovuta facendo riferimento all’aliquota media di tassazione dei 5 anni anteriori alla cessazione del rapporto di lavoro.

Se la differenza d’imposta non pagata supera i 100 euro allora l’Agenzia delle Entrate emette un avviso di pagamento direttamente all’interessato. Può anche accadere che il datore di lavoro trattenga una cifra maggiore a quella che dovrebbe. In questo caso gli uffici finanziari rimborseranno il maggiore credito. 

Anticipo del TFR: come presentare la richiesta

Forse non sai che puoi chiedere anticipatamente il TFR maturato. Le somme che vengono erogate come anticipo però non possono mai superare il 75% di tutti i versamenti fatti. 

Nel settore privato il TFR può essere richiesto dai dipendenti con almeno 6 mesi di anzianità. In questo caso l’anticipo sul TFR verrà erogato mensilmente direttamente in busta paga.

Requisiti per richiedere l’anticipo del TFR:calcolo tfr

  • Avere avuto un rapporto di lavoro subordinato di almeno 8 anni continuativi con l’azienda;
  • Avere un massimo del 70% dell’importo del TFR maturato in azienda;
  • Non aver richiesto l’anticipo sul TFR già in precedenza.

La richiesta per l’anticipo del TFR va presentata per iscritto e può essere richiesta per:

  • Motivi di salute (spese sanitarie per terapie e interventi);
  • Acquisto della prima casa (se comprata per sé o per i propri figli);
  • Ristrutturazione straordinaria della casa di proprietà;
  • Congedo per astensione facoltativa di maternità;
  • Congedo per formazione, anche aziendale.

Per le somme erogate come anticipo del TFR valgono le stesse regole di tassazione che abbiamo già incontrato in questa guida.